martedì 17 febbraio 2009

La Bulimia Nervosa

Avv. Rita TULELLI

La bulimia nervosa è un disturbo alimentare caratterizzato da episodi di abbuffate accompagnate da comportamenti compensatori. Anche per la bulimia nervosa sinteticamente si può affermare che 3 sono i principali sintomi che concorrono a diagnosticarla:
una forte e ossessiva attenzione al peso e alle forme del corpo
abbuffate compulsive frequenti seguite da contromisure patologiche di eliminazione del cibo assunto
vomito autoindotto.
La bulimia nervosa è un disturbo per alcuni aspetti simile all'anoressia il nucleo centrale di entrambe le patologie è rappresentato da una paura morbosa di ingrassare e di essere sovrappeso, anche quando il peso è nella norma. Anche la bulimia nervosa interessa prevalentemente la fascia adolescenziale femminile. L'esordio può essere inizialmente simile all'anoressia, il decorso invece è diverso, spesso la persona che soffre di bulimia mantiene un peso abbastanza normale, alternando tentativi di dimagrire con abbuffate e condotte di compenso (principalmente il vomito indotto). Durante l'abbuffata la ragazza vive la sensazione di perdere l'autocontrollo nei confronti del cibo, talvolta anche con specie di alterazione della coscienza. Tutto avviene in tempi brevi e con dei rituali che sono accompagnati da un forte senso di disagio di vergogna e di colpa. L'insorgenza della bulimia è spesso preceduta, più che nell'anoressia da ripetuti tentativi di dieta (un comportamento che tende a cronicizzarsi definito come dieting) che solitamente falliscono entro breve tempo. L'esperienza clinica indica che in molti casi le crisi bulimiche si presentano anche più volte al giorno, fino a sostituire completamente l'alimentazione normale. Spesso l'alimentazione diviene così caotica da non permettere un ritmo di vita accettabile. Vi è da osservare che la nosografia psichiatrica più recente a partire dal 1980, mantiene distinte le due patologie di anoressia nervosa e bulimia nervosa e il principale sintomo che le differenzia è l'amenorrea da almeno 3 mesi, tuttavia, le due patologie condividono molti aspetti ed è frequente che la stessa persona, lungo il decorso della patologia, alterni fasi che passano dall'uno all'altro disturbo, in particolare dall'anoressia alla bulimia. Frequentemente le diagnosi di anoressia nervosa e bulimia nervosa secondo il DSM-IV, si accompagnano a quelle di: disturbo affettivo e disturbo borderline di personalità. Altri fenomeni psico patologici, spesso coesistenti, sono: fobie e attacchi di panico, pensieri magici, sintomi ossessivo-coattivi, difficoltà di memoria e concentrazione, comportamenti compulsivi e autolesivi e abuso di sostanze legali/illegali. Le patologie psichiatriche alle quali l'anoressia nervosa e la bulimia nervosa sono state collegate come varianti e con le quali si possono porre problemi di diagnosi differenziali, sono soprattutto schizofrenia, disturbi affettivi, ossessivi e isterici. I disturbi dell'alimentazione non altrimenti specificati comprendono situazioni simili all'anoressia e alla bulimia alle quali manca, tuttavia, qualcuno dei sintomi necessari per la diagnosi di anoressia nervosa o bulimia nervosa, e vengono perciò definite anche sindromi parziali, subcliniche o atipiche. In questi rientra la sindrome “mastica e sputa”(chewing and spitting): i soggetti passano parte del loro tempo a masticare grandi quantità di cibo che poi non viene deglutito. Questo disturbo non sempre viene riferito perchè il soggetto prova un senso di colpa e vergogna. In questa categoria rientra il dieting, un comportamento caratterizzato da una costante attenzione alla dieta, da un controllo esasperato del peso, e da sentimenti di angoscia ogni volta che questo varia. Le persone affette da dieting svolgono apparentemente una vita normale, che tuttavia risulta polarizzata verso questo unico interesse e viene limitata dalle esigenze della dieta. Nella sindrome del BINGE e eating disorder (BED), definito come disturbo di alimentazione incontrollata, sono presenti le crisi di ingordigia compulsiva e di bramosia irresistibile per il cibo, senza i comportamenti di compenso della BN. Questo disturbo è definito da 2 caratteri salienti: la quantità di tempo di cibo ingerita in un tempo circoscritto è eccessiva rispetto ai normali canoni alimentari (elemento oggettivo, quantitativo); la persona prova un senso di perdita del controllo sul proprio comportamento alimentare: avverte di non essere capace di interrompere e di non poter decidere, né cosa, né quanto mangiare (elemento soggettivo, qualitativo).
Queste situazioni si ripetono anche più volte la settimana indipendentemente dallo stimolo della fame. A differenza della bulimia non si riscontra il circolo vizioso tra i tentativi di restrizione, l'abbuffata e i comportamento eliminativi. Il problema principale sembra consistere in una difficoltà a controllare l'impulso ad alimentarsi. Il disturbo da alimentazione incontrollata è correlato all'obesità anche se tale caratteristica non è necessaria per la diagnosi di BED. Nei soggetti BED è frequente la presenza di un quadro psicopatologico caratterizzato dalla depressione, dall'insoddisfazione corporea e da un comportamento alimentare veramente disturbato.
Avv. Rita TULELLI Esperta in Problematiche Minorili

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