mercoledì 21 luglio 2010

Cellulari “educati”

Tra i totem degli anni 2000 il trono va sicuramente al telefono cellulare. Arrivato in Italia verso la metà degli anni ’90 dal 2007 la sua diffusione è arrivata a livelli da record arrivando addirittura ad picchi di più di un telefono pro capite.

Che lo si chiami smartphone, videofonino, tivufonino o semplicemente telefonino quest’oggetto riveste nella società contemporanea un ruolo che sempre più si allontana dalla sua vera utilità: è divenuto uno status symbol, che tra gli adolescenti può sancire la popolarità o meno di un ragazzino, che ha cambiato modi di essere e comportamenti e ha fatto nascere una sorta di galateo dedicato. Proprio questo insorgere di comportamenti e abitudini ha fatto si che molte associazioni, in particolare quelle che si occupano di telecomunicazioni stilassero una sorta di “Regolamento” o meglio “Galateo” del telefonico, un insieme di regole che formano una sorta di mansionario da seguire per la buona convivenza civile tra uomo e cellulare.
Le regole sono applicabili senza ombra di dubbio in tutto il mondo nonostante la loro nascita sia avvenuta in Australia. Esse sono state diffuse attraverso blog mobile ma sono comunque in continua evoluzione grazie alle innovazioni che giorno per giorno avvengono nel mondo della telefonia.

In primis la regola fondamentale è quella di uscire o cambiare stanza quando si deve obbligatoriamente rispondere al telefono, quindi non parlare davanti ad altre persone rendendo pubbliche le conversazioni, cosa che potrebbe risultare fastidiosa sia all’interlocutore telefonico sia a chi, suo malgrado si trova costretto ad assistere a tale dialogo. Nel caso ciò fosse proprio impossibile diventa fondamentale parlare a bassa voce e concentrare nel minor tempo possibile la telefonata. In caso è preferibile usare i servizi di messaggistica invece che interrompere una discussione per rispondere alla chiamata, ovviamente è consentito l’uso, non l’abuso di tali servizi perché la persona che ci è davanti ha sempre la precedenza a livello di attenzione. Continuando sul piano della messaggistica bisogna ricordare che il messaggio di testo è uno strumento comodo quanto pericoloso, mantenere il decoro e l’educazione è fondamentale come l’appropriatezza dei contenuti.

Ed ora arriviamo al piano che ha scatenato le più aspre discussioni: la suoneria. Appurato il fatto che esistono suonerie che possono diventare imbarazzanti sia per chi le ascolta sia per chi le installa il loro uso è andato via via diventando un segno di “cafoneria” soprattutto nei locali pubblici e nella folla tanto che il loro uso deve essere dosato il più possibile e limitato a particolari occasioni. E’ consigliato infatti di usare la modalità silenziosa, che negli ultimi cellulari e non solo è dotata di varie modalità di vibrazione, nella maggior parte del tempo come spegnere il telefonino nei casi in cui non sia strettamente necessario. Ovviamente, considerando che comunque il telefonino ha una sua utilità, soprattutto se lo si usa per lavoro anche i più intransigenti devono capire che il divieto è espressamente per le suonerie, non per l’oggetto stesso.

L’ultima piccola, ma al giorno d’oggi molto più che fondamentale nonché meno rispettata, è la regola che concerne i prodotti che includono foto e video camere: la privacy. E’ infatti indispensabile usare con consapevolezza questi oggetti, a volte con parsimonia, perché in alcuni casi video cellulari e foto possono diventare elementi incriminanti o addirittura ledere la dignità di alcune persone.

A cura di Martina Celegato
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