venerdì 15 ottobre 2010

Il lusso: eleganza che non si nota o ostentazione di ricchezza?

C’è chi sostiene il lusso come manifestazione di eleganza e ricchezza, chi lo condanna come ostentazione di eleganza e ricchezza … ma non confondiamoci: lusso ed eleganza non sono ostentazione.

Le località turistiche più gettonate hanno sempre grandi alberghi di lusso: pensiamo per esempio alla Sardegna, che mantiene uno status di lusso per pochi insieme alla sua natura selvaggia, o alla Riviera Romagnola, che si mischia più facilmente, anche per la posizione geografica, alle vacanze di molti. L’immagine di un ristorante pesce riccione, e magari di un buffet a bordo piscina, è senz’altro allettante per molti: è un’immagine che porta sensazioni di riposo, ed entra nei sogni ad occhi aperti di molte persone.

Trascorrere una vacanza in un hotel di lusso, tra cene di gala, piscine e massaggi, è un lusso che non sempre ci si può permettere ma, in fondo, sono sfizi che prima o poi ci si possono togliere: il piacere di essere serviti e coccolati dal personale dell’albergo, in un ambiente bello ed efficiente.

Naturalmente alberghi di questo genere sono molto spesso in grado di offrire gli spazi necessari a viaggi di lavoro, con sale meeting con diverse capacità e funzionalità. Ma la cosa più allettante rimane l’offerta benessere: che si tratti di cene aziendali, di un coffee break, di una colazione o di una cenetta a due, un ristorante di lusso dà il meglio della cucina.

Ma ci sono altri assi nelle maniche degli hotel di lusso: le zone spa e wellness, che offrono saune, piscine, massaggi, fanghi e quant’altro. E poi ancora servizi aggiuntivi su richiesta, come fiori e champagne, tutto può essere facilmente organizzato. Ma soprattutto il comfort delle camere e delle suite: tutte le comodità a portata di mano, in camere di classe e fornite di tutto ciò di cui potete avere bisogno durante il vostro soggiorno.

Ma cos’è il lusso? È esagerazione, eleganza, bellezza, ricchezza …? Alcuni dizionari ne danno definizioni negative, descrivendolo come un’abbondanza inutile, o tutto ciò che costa molto in proporzione all’utilità, uno sfoggio di ricchezza. In effetti, il lusso per definizione non è mai necessario: non serve al sostentamento, e non è fondamentale per la sopravvivenza.

Si potrebbe dire che il lusso è l’insieme di quelle cose che non sono necessarie, ma la loro funzione è coccolare il loro proprietario dandogli piacere: piacere alla vista, perché sono belle esteticamente, piacere al palato, perché sono leccornie gastronomiche, piacere ai sensi, perché danno comodità.

Da qui si potrebbe arrivare alla conclusione che il lusso è qualcosa di personale, perché ognuno di noi trova piacere in cose differenti; bisogna però aggiungere che il lusso è tipicamente legato alla ricchezza: “concedersi un lusso” significa comprare qualcosa che, normalmente, non ci si può permettere. “Vivere nel lusso”, invece, significa vivere normalmente concedendosi cose che, nella media, sono “in più” rispetto a ciò che si definisce necessario per vivere.

Bisogna ricordare però che il lusso è sì legato alla ricchezza, ma dovrebbe essere altrettanto legato all’eleganza. E l’eleganza, al contrario dello sfoggio volgare e dell’ostentazione, non si fa notare e non si vanta.



A cura di Lia Contesso

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