lunedì 8 novembre 2010

Giardino verticale: la rivoluzione del verde

Nasce il primo giardino verticale, rivoluzione dell’architettura green e del risparmio energetico, attraverso progetti innovativi e studi botanici.

Sviluppato da un’idea originale e intuitiva dell’architetto francese Le Corbusier è stata sviluppata dal botanico Patrick Blanc e ha insita dentro sé molti concetti innovativi sia per la progettazione sia per l’ecologia e le linee da seguire in questo senso. Proprio nel rispetto per l’ambiente e nella sua tutela e rivalorizzazione è nato il giardino verticale situato all’interno di un Centro Commerciale di Rozzano, ideato e progettato dall’architetto Francesco Bollani con la fruttuosa collaborazione di uno studio di architettura di Montpellier e con la ditta Peverelli, e rappresenta la parete verde più ampia in Italia.

Costruito attraverso la composizione di quarantaquattromila piantine di duecento specie diverse si sviluppa per ben 1.250 metri quadri di verde, innovazione, risparmio energetico e soprattutto bellezza. In un momento storico in cui la preservazione dell’ambiente e le forme sperimentali di tutela ed eco sostenibilità sono all’ordine del giorno questa parete rappresenta una vera e propria rivoluzione nel settore che, auspicalmente, verrà presa come esempio per molte altre e per sviluppare una forma di tutela bella e naturale. Molti sono i punti a favore di questa bioarchitettura: il bilanciamento termico dell’edificio grazie alla protezione dai raggi solari e il conseguente risparmio energetico, la riduzione delle polveri sottili e l’assorbimento di CO2, la riduzione di rumori ambientali quindi l’isolamento acustico dall’esterno. Inoltre il giardino verticale può essere smontato e ricollocato con facilità, a differenza di pareti fisse e murarie.

Come già detto più di duecento sono le piante utilizzate per comporre la parete che spaziano dalle sempreverdi alle piante fiorite che conferiscono un aspetto suggestivo e festoso all’insieme grazie alla varietà di colore che variano dal rosa, giallo, rosso, bianco e blu su base di muschio che dona compattezza e solidità. Inoltre il substrato a grande capacità idrica permette di irrigare con facilità e contenendo i costi. Un effetto cromatico unico che rispetta tutti i canoni della sostenibilità ambientale che tanto si vanno espandendo: bellezza, facilità di manutenzione e costi contenuti di composizione e installazione.

Proprio le piante, dopo il fotovoltaico e l’eolico, stanno divenendo infatti la nuova frontiera dell’energia rinnovabile come aveva anticipato e auspicato l’architetto e artista austriaco Friedrich Hundertwasser. Nella sua visione ideale dell’ufficio infatti l’originale architetto vedeva un ambiente che favoriva la creatività e immerso nella natura, come un grande bosco.

Un ufficio deve avere aria naturale, non è possibile che delle finestre non si possano semplicemente aprire neanche se entra aria cattiva. Non deve essere installato un impianto di riscaldamento centralizzato o un impianto di aria condizionata a direzione centralizzata, che funziona quindi soltanto se non c’è nessuna finestra aperta. Deve avvenire un ricambio d’aria regolato in modo naturale. Si può ottenerlo, per esempio, ricoprendo ambienti d’ufficio con tetti d’erba. Sotto un tetto d’erba non ci sono mal di testa. Le persone che lavorano in quest’ufficio stanno, naturalmente, molto meglio che se avessero un triste tetto senza piante, che si ripercuote sull’anima e sulla testa. Al posto di tende e veneziane devono esserci delle piante che stanno alle finestre. Penso a un semplicissimo adattamento della finestra, uno scaffale per le piante, una specie di scaffalatura per libri.” Una visione molto originale e idealistica che, sebbene non possa essere colta nella sua completezza, può certamente fornire interessanti spunti e idee per le architetture del futuro.

A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
Posizionamento garantito

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