martedì 16 novembre 2010

Una casa che rispetta l’ambiente

L’edilizia è ormai da anni additata come responsabile del cambiamento climatico incorso negli ultimi decenni. Senza eccedere negli allarmismi è una dato di fatto quello che vede le costruzioni e le loro emissioni come maggiori fautori del cambiamento climatico e tutte le conseguenze che questo cambio di temperatura ha portato a tutti i livelli sia nell’ambiente che nell’ecosistema globale.
E’ infatti stimato che a livello mondiale più della metà del fabbisogno energetico globale venga utilizzato per a costruzione, produzione e sostentamento degli edifici sia residenziali che si lavoro. Proprio nella ricerca nel settore dell’edilizia ecosostenibile si sono rivolte infatti le ultime tecnologie che riguardano l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale come legno lamellare e sughero che molte volte impiegano anche fonti di energia rinnovabile per il loro sostentamento.


E’ una tecnica costruttiva che si sta diffondendo sempre più anche in Italia con una sperimentazione partita dalle regioni alpine che da sempre impiegano il legno sotto forma di pannelli per le costruzioni abitative e che da sempre sono all’avanguardia anche nel settore delle energie rinnovabili e il loro impiego quotidiano. Non a caso i più grandi impianti fotovoltaici si trovano in questa regione e molte delle industrie che fabbricano case in legni hanno i loro centri di produzione qui, punto di partenza per un commercio che si sta espandendo sempre più in tutta Italia.


Le costruzioni in legno però, oltre a poter essere fabbricato residenziale a sé stante, possono diventare anche complementi per l’ampliamento di un’abitazione già esistente ma anche accessori e materiali da utilizzare per il risanamento di edifici che necessitano manutenzione e restauro. E’ essenziale infatti per qualsiasi tipo di edificio che l’isolamento dall’esterno che riduca al massimo le perdite di calore sia sempre monitorato e rinforzato. Solo così infatti si potrà ridurre l’impatto globale che l’edilizia ha a livello mondiale. Per poter mettere in pratica questo però è necessario rivalutare interamente quella che è l’urbanistica e la logica costruttiva che ci ha accompagnato negli ultimi anni e le modalità di produzione legno: una casa, un ufficio o un qualsiasi edificio per essere efficiente al punto giusto oltre all’isolamento materiale dall’esterno ha bisogno di essere orientato nella giusta direzione per poter sfruttare al massimo la luce naturale, elemento essenziale soprattutto in luoghi di lavoro dove l’utilizzo della luce artificiale è abusato e può provocare malessere oltre che disturbi alla vista degli impiegati.


Oltre all’orientamento e all’isolamento fondamentale è il tipo di fonte energetica che viene impiegata per il riscaldamento dell’edificio stesso. Attualmente quelle più impiegate sono sicuramente gasolio, gas e altre forme di energia altamente inquinanti mentre sempre più spazio stanno ricavandosi fonti di energia alternativa come le biomasse, fotovoltaico, eolico e altre forma sperimentali. Sicuramente l’investimento iniziale non è poco, il ritorno nel risparmio monetario ed energetico è però evidente. Una bella iniziativa sarebbe quella di coinvolgere le amministrazioni locali affinché eseguano impianti che alimentino gli edifici pubblici, un piccolo gesto che però potrebbe dare l’esempio per molti cittadini privati e soprattutto sensibilizzare nei confronti della tutela dell’ambiente. Inoltre, se si valuta l’aspetto dell’impiantistica e la specializzazione degli impianti, l’impiego più diffuso di queste forme energetiche andrebbe sicuramente ad incrementare il mercato del lavoro, ad oggi così poco promettente.



A cura di Martina Celegato

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