giovedì 21 aprile 2011

La sicurezza nel web passa attraverso l’educazione

Web, internet, social network sono parole che ormai sono entrate in un dizionario comune condiviso da tutti anche se molte volte non se ne conoscono né le regole né i rischi.

Si perché la rete nasconde all’interno della sua facilità di utilizzo non pochi rischi che molte volte possono essere fatali per lo sviluppo sociale soprattutto nei più giovani che non hanno le competenze e i mezzi per segnalare un abuso. Un’interessante iniziativa targata Telecom Italia permette di educare attraverso un percorso leggero e coinvolgente proprio le fasce d’età adolescenziali per sensibilizzare proprio i più giovani su queste tematiche. Proprio gli adolescenti infatti risultano essere i più a rischio nel web visto che ne sono sia i maggiori utilizzatori ma anche quelli che meno conoscono le regole e le precauzioni da prendere per tutelare la propria sicurezza e la propria persona in generale.

Attraverso questo percorso vengono esposti, attraverso un’accattivante narrazione che fa parlare in prima persona adolescenti che utilizzano in particolar modo i social network, i rischi più frequenti insiti nella navigazione in internet e nel fornire i propri dati mettendoli a disposizione di tutti con i mezzi adatti per la segnalazione abusi. La prima a narrare è una ragazza che racconta di come degli scatti privati siano divenuti di dominio pubblico o come sia stata perseguitata da uno stalker, allontanato prima di poter arrecare danno dai genitori che monitoravano l’attività in internet della figlia. La stessa ragazzina racconta come sia stata truffata facendo degli incauti acquisti sulla rete e come le siano stati rubati dei soldi dalla carta di c redito regalatale dai genitori.

La parola passa poi ad un suo amico che parla di come un’altra sua amica si sia innamorata sulla rete, uno dei pericoli online più frequenti, senza aver mai visto la persona e come sia cambiata la sua vita solo grazie all’intervento di amici reali che hanno saputo aiutarla e capire la sua condizione. La ragazzina purtroppo si era lasciata troppo coinvolgere dalla vita virtuale abbandonando quella reale fattore che l’aveva portata ad una percezione distorta della realtà e delle cose che veramente sono importanti nella vita.

Per ultimo la parola passa ad un altro ragazzo che purtroppo è stato vittima di cyber bullismo da parte dei compagni di classe ma anche fortunatamente è riuscito a farli smettere e a superare gli episodi grazia all’aiuto di insegnanti consapevoli e sensibili alle problematiche che questi atteggiamenti possono creare nell’armonico sviluppo della persona e della sua realizzazione sia all’interno del contesto scolastico sia al’interno di quello della vita in generale.

Esperienze ovviamente romanzate ma che hanno un reale seguito nella realtà. Non a caso il progetto di Telecom Italia prevede tre distinti percorsi che, grazie a peculiari tecniche narrative ed empatiche, vanno a sensibilizzare tutte le componenti sociali in gioco ossia i bambini, gli adolescenti e gli educatori (sia insegnanti che genitori). Questioni importanti che a volte vengono sottovalutate per mancata conoscenza della problematica e della normativa in questione che quindi non danno il giusto peso ad episodi e alle conseguenze che una singola foto caricata su facebook può avere e alle ripercussioni in generale della narrazione della propria vita all’interno di un social network o di un blog.

A cura di Martina Celegato

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