giovedì 25 agosto 2011

Il teatro come cura della balbuzie

La balbuzie è uno dei più diffusi disturbi del linguaggio che colpisce circa il 2% della popolazione mondiale e che consiste in interruzioni, pause, rallentamenti o blocchi involontari nel parlare (balbuzie tonica) e/o nella ripetizione di suoni, sillabe o parole che la persona non riesce a controllare (balbuzie clonica).

Questo disturbo del linguaggio può essere di tipo evolutivo, manifestandosi dall’infanzia nella balbuzie bambini o di tipo acquisito, come conseguenza di eventi traumatici nella vita adulta ma anche come risultato di lesioni cerebrali, ictus o l’uso di droghe. In entrambi i casi, le terapie rieducative per la cura balbuzie sono parecchie e anche se richiedono una dedicazione costante ed un lavoro non facile per il balbuziente, i professionisti riescono ad ottenere dei buoni risultati.

La balbuzie ha diversi gradi di severità: in certe situazioni in cui la persona che balbetta si sente più rilassata o sotto poca pressione, come ad esempio quando parla al telefono, può addirittura quasi sparire. In modo contrario, in situazioni non abituali per il balbuziente o scomode, la balbuzie si accentua.

Il teatro come cura della balbuzie ha il vantaggio di approfondire sulle due versanti di questi problemi di linguaggio. Innanzitutto, forza il paziente, in questo caso diventato attore, a rispettare il copione e non a ricorrere a parole alternative più semplici per esprimersi. Questo implica uno sforzo costante da parte del affetto di balbuzie che lo aiuterà a migliorare in tempi più brevi rispetto ad altre terapie che non richiedono un livello alto di precisione nel linguaggio. L’abbandono delle risorse alternative che la persona ha utilizzato tutta la vita e l’adozione della nuova abitudine di enunciare in maniera pertinente i propri pensieri sono uno dei pregi del teatro come trattamento balbuzie.

Da un altro lato, il teatro lavora sull’aspetto sociale della balbuzie, non solo aumentando l’autostima e la confidenza in se stessi e nel parlare in pubblico anche spesso con difficoltà, ma anche riprendendo il linguaggio come alleato nel creare relazioni e non al contrario. Molto spesso, i disturbi del linguaggio risultano in un desiderio di alienazione rispetto agli altri dovuto alla scarsa autostima, la paura al rifiuto e l’ansia che suppone il rapporto con gli altri specialmente in situazioni di stress. Questo tipo di scudo di difesa può attenere i livelli più alti durante l’infanzia e adolescenza e avere importanti conseguenza nella formazione della personalità adulta della persona. La percezione, purtroppo parecchio estesa, che i le persone che balbettano abbiano un ritardo nel linguaggio dovuto ad una minore intelligenza è una delle cause che porta le persone a trattare in modo diverso ai balbuzienti, rendendo difficile la loro integrazione in un gruppo quando in realtà, come enunciato prima, la persona non fa altro che cercare un vocabolo alternativo più semplice anche se a volte non attinente.

Il teatro e in particolare la recitazione sono quindi una a modalità di trattamento dei disturbi del linguaggio come la balbuzie che può aiutare sia nell’aspetto puramente fisiologico sia su quello sociale, che molte volte rappresenta una sfida ancora più difficile.


Articolo a cura di Alba Lorente
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