martedì 17 aprile 2012

Ipack-Ima: dopo la conclusione dell'edizione 2012 si guarda al futuro

La fiera Ipack-Ima, conclusasi il mese scorso, ha registrato un ottimo successo in termini di visitatori e di risultati raggiunti.

A qualche settimana dalla conclusione di Ipack-Ima (la fiera si è svolta tra il 28 febbraio e il 3 marzo 2012), è tempo di valutare i dati e di trarre le conclusioni sui risultati raggiunti.

La mostra triennale di macchine speciali, tecnologie e materiali per il processo, il confezionamento, il packaging e la logistica ha ottenuto dei buonissimi risultati anche quest’anno e si è confermata come evento di riferimento del settore in Europa. A dare la misura del successo dell’evento, i dati relativi ai visitatori italiani e soprattutto stranieri. In particolare, la ventiduesima edizione di Ipack-Ima ha registrato il 60% di visitatori europei e un considerevole aumento di buyer altamente profilati, dall’elevato potere d’acquisto e provenienti dai paesi emergenti.

Uno dei risultati più importanti, sui quali va sicuramente posto l’accento, è dato dall’abbondante flusso di visitatori stranieri: sui 54.000 visitatori totali, il 25% proveniva infatti dall’estero, e i continenti più rappresentati sono stati l’Asia, l’Africa e le Americhe. Le numerose presenze estere sono andate oltre le più rosee aspettative anche degli espositori presenti, che hanno potuto quindi godere di un palcoscenico ancora più vasto e internazionale del previsto. Anche Guido Corbella, amministratore delegato di Ipack-Ima Spa, ha voluto sottolineare questo dato significativo, e ha posto l’accento sull’importanza che la fiera ha assunto per gli espositori in termini di investimenti e possibilità di avviare delle interessanti trattative.

La vocazione sempre più internazionale dell’evento è evidente anche dall’accordo stipulato con Expo 2015 Spa: il tema portante dell’esposizione universale “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” sarà infatti promosso, nell’ambito di diverse fiere internazionali, proprio da Ipack-Ima. Un legame stretto quello che legherà, nel 2015, l’esposizione universale ad Ipack-Ima, e non a caso la prossima edizione della fiera, che si svolgerà fra tre anni, si terrà nel mese di maggio, quindi più tardi rispetto al consueto, proprio per far sì che si svolga in contemporanea con l’Expo, importantissimo evento per cui sono attesi milioni di persone a Milano. Da qui al 2015 l’organizzazione di Ipack-Ima lavorerà a pieno regime, dato che, come sottolineato da Corbella, l’evento non è solo un’occasione per le aziende per esporre i propri prodotti e servizi (dai nastri trasportatori gomma ai sistemi di giunzione) in una manciata di giorni, ma è la sintesi di un percorso che dura tre anni, nell’arco di tempo che intercorre tra un’edizione e l’altra.

Altro importante punto messo a segno da Ipack-Ima, in ottica internazionale, riguarda l’accordo raggiunto con l’Orgnizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO) ed East African Community per mettere in piedi, nel 2014, la prima fiera del packaging e del processo agroalimentare nell’Africa dell’Est. Un evento importantissimo e necessario, se si considera che ad oggi l’Africa è il continente con le maggiori potenzialità di sviluppo in campo agricolo, data la sua posizione di spicco nella produzione agroalimentare, cui si aggiungono un’altissima percentuale di terreni non ancora coltivati e il basso inquinamento. Per massimizzare le potenzialità del continente africano è però necessaria un’interazione con il management e le tecnologie occidentali (dalle lastre per alimenti ai trasportatori a rulli), e il merito di Ipack-Ima è anche quello di aver saputo intercettare questa esigenza.

Calato il sipario su Ipack-Ima 2012, le prospettive per le edizioni future sono quindi beneauguranti.



Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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