lunedì 25 giugno 2012

Nuova ricerca sul metodo Zamboni

E’ stato recentemente pubblicato sulla rivista Functional Neurology, un nuovo studio italiano intitolato “Angioplastica venosa nella sclerosi multipla: risultati neurologici dopo due anni in un gruppo di pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente”.

Nello studio, coordinato dal neurologo Fabrizio Salvi dell’Ospedale Bellaria di Bologna, si è cercato di studiare ed evidenziare bene i risultati clinici di lungo termine relativi al trattamento endovascolare per la ccsvi nel caso di pazienti colpiti da sclerosi multipla.

Nello specifico 29 pazienti colpiti da sclerosi multipla recidivante-remittente sono stati sottoposti ad angioplastica percutanea transluminale per la ccsvi e poi regolarmente osservati per circa 2 anni al fine di valutare i risultati ottenuti.

Nello specifico dopo i due anni di osservazione e tenendo conto di precisi paramentri fissati, gli studiosi hanno potuto evidenziare una serie di punti molto interessanti. Complessivamente sono state effettuate 44 procedure endovascolari in 29 pazienti, senza alcun tipo di complicazione: 13 dei 29 pazienti sono stati sottoposti a una sessione aggiuntiva di trattamenti mentre gli altri 13 sono stati sottoposti a diversi trattamenti endovascolari.

Terminato lo studio e la fase di osservazione, i ricercatori hanno appurato che il trattamento endovascolare per la ccsvi concorrente pare essere sicuro e ripetibile nel tempo, riuscendo a contribuire alla riduzione dei tassi annui di recidiva e di disabilità comulativa nel pazienti colpiti da sclerosi multipla recidivante-remittente.

La ricerca giunge a conclusioni molto interessanti, ma è evidente che saranno necessari ulteriori studi randomizzati, al fine di appurare con maggior precisione il legame tra ccsvi e sclerosi multipla.

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