lunedì 16 luglio 2012

Tessuto non-woven

Il Tessuto non tessuto o non-woven, è un prodotto industriale adatto agli usi più disparati in qualsiasi campo. Questo materiale sembra un tessuto, ma la sua fabbricazione si ottiene attraverso procedure diverse. Precisamente, le fibre del tessuto sono disposte a strati o incrociate e unite attraverso processi termici o adesivi, come l’agugliatura, la resinatura o il termofissaggio.

L’agugliatura è un processo effettuato con l’aiuto di aghi, che con il loro movimento verticale permettono la penetrazione delle fibre trascinate verticalmente e l’ottenimento della compattezza delle stesse grazie alla sovrapposizione di più strati a velo. La resinatura invece evidenzia la brillantezza e il cromatismo dei colori e conferisce un effetto tridimensionale. Un altro tipo di procedura è chiamato spunbonded: i tessuti sono ottenuti da polimeri costituiti da fili continui e non estrinseci a una serie di filiere, con punti d’intersezioni saldati da presse.

Per la realizzazione del tessuto non-woven si utilizzano fibre sintetiche o naturali, come il cotone idrofilo o il feltro, e resine di poliestere; perciò il prodotto che ne risulta è idrorepellente, resistente alle alte e alle basse temperature, ma soprattutto morbido.

Il tessuto non-woven si trova all’interno dei più disparati prodotti industriali, soprattutto tra gli articoli usa e getta. Per esempio, se il tessuto non tessuto deriva dalla lavorazione della carta, esso è utilizzato per tovaglie, tovaglioli usa e getta o simili; oppure è impiegato nella realizzazione di stoffe per spolverare o pulire. Anche nel campo dell’edilizia troviamo l’impiego di questo materiale (per allestire soffitti oppure come substrato nelle costruzioni), in arredamento su divani, poltrone o sedie, in prodotti per l’abbigliamento medico come camici, cuffie o copri scarpe, in campo estetico (teli per lettini o pattine), nel settore agricolo (teli per la protezione di piante, fiori, arbusti), negli indumenti (spalline per abiti), nell’industria in genere, ma soprattutto nel ramo degli imballaggi, (come succede nella divisione di Omet macchine da stampa e tissue converting), nella fotografia (fondali fotografici), come pure nello sport (nei campi di gara per il salto ad ostacoli).

Come sopra descritto, l’uso del tessuto non tessuto avviene nei campi più disparati, addirittura nella fabbricazione dei pannolini per bambini, prodotti per l’incontinenza o assorbenti, nel packaging, nella filtrazione dei gas e dei liquidi, come avviene nel meccanismo dell’aspirapolvere, ma anche per la permeabilità e la resistenza alle infiltrazioni, per la protezione da virus e batteri e la neutralizzazione degli odori; per rendere i prodotti traspiranti. Inoltre, il suo uso compare anche nel rivestimento di case, nei tetti come materiali d’isolamento. Un’ulteriore caratteristica dei materiali non-woven è che garantiscono il vantaggio del contenimento dei rifiuti, evitando la contaminazione chimica del terreno e l’isolamento termico. Anche la lavorazione di sottomoquette e tende si avvale del tessuto non-woven.

L’utilizzo di questo materiale ha permesso molte innovazioni in tutti i campi sopra citati, sia a livello domestico sia industriale; per esempio ha reso i pannolini più soffici e meno ingombranti per i bambini, permettendo lo sviluppo del pannolino mutandina che lascia liberi i bambini di correre e muoversi senza impedimenti.

Articolo a cura di Stefania Mazzucato
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