venerdì 17 gennaio 2020

Il dispenser per la birra è utile o no?

Perché acquistare uno spillatore per birra

Lo spillatore per birra alla spina è uno degli elettrodomestici di piccole dimensioni che si sta diffondendo di più nelle case.
Il perché di tale successo è da ricercare in vari motivi. Per prima cosa è necessario ricordare che la birra spillata ha un gusto molto migliore rispetto a quella della lattina o della bottiglia. Non a caso, nei locali ha un prezzo più alto ed è scelta dai degustatori più esperti.

Altro motivo per scegliere un dispenser per la birra per casa è che esso permette di risparmiare sia tempo che denaro; il primo perché non dobbiamo continuamente rifornirci di birra ed il secondo perché i bariletti di ricarica dello dispenser per la birra contegono una quantità irilevante di birra (di solito da 2 litri a 5 litri) e consentono un risparmio al litro evidente. Sono acquistabili dia nei punti vendita di alcolici sia via Internet.

Tutte le marche ormai produttrici offrono alla clientela il proprio prodotto in contenitori per spillatori domestici, quindi ognuno può continuare a bere la propria birra preferita.

Lo spillatore di birra è un oggetto che colpisce gli ospiti e che suscita stupore e darà certamente un tocco di ricercatezza alla cucina o al soggiorno. Come si può vedere visitando il web o un negozio fisico, infatti, sono oggetti di design, raffinati ed ergonomici.

Tra gli elettrodomestici, lo spillatore ha un consumo tra i più bassi; viene azionato con un motore che di solito non supera i 70 Watt di potenza e, quindi, consuma veramente pocoa energia
Ultimo, ma non certo per importanza, motivo per scegliere di acquistare uno spillatore di birra è che da esso deriva un importante risparmio di materiali ed imballaggi e, quindi, aumenta la tutela dell'ambiente.
La capienza dei bariletti, infatti, abbatte l'uso di bottiglie o lattine e consente di risparmiare materiali e diminuire il volume del packaching e dell'immondizia.

Quali sono le funzioni di uno spillatore di birra

Il dispenser per la birra per uso domestico offre la possibilità di bere birra in quantità anche se sono state invitate più persone. L'avvenimento classico che viene in mente è quello della partita vista tra amici, in cui la birra è compagna indiscussa del tifo.

La capienza dei bariletti, infatti, di solito varia da due a cinque litri e ciò consente a tutti di bere senza problemi.

Questo innovativo apparecchio, di cui sul mercato adesso si trovano numerosi modelli prodotti dalle maggiori marche, consente di regolare la temperatura della bevanda, così da sceglierla più o meno fresca, ed anche il livello di frizzantezza
desiderato. In altre parole: avere uno spillatore di birra consente di bere allo stesso livello di qualità di un locale pubblico, un pub o altro, risparmiando soldi e rimanendo comodamente in casa.

Come funziona uno spillatore di birra

Come già detto, sul mercato esistono numerosi modelli, di varie dimensioni. Per sceglierne uno è importante avere ben chiaro dove vogliamo collocarlo, così da creare accostamenti eleganti tra i vari oggetti.

In alcuni modelli il serbatoio ed il sistema per pompare la birra sono già inseriti all'interno mentre in altri il barilotto deve essere inserito ogni volta che lo si cambia.

Si consiglia di guardare le schede tecniche dei prodotti per individuare quale sia più adatto ad ogni
singola esigenza.

Ogni modello è in grado di offrire un prodotto in uscita con abbondante schiuma ma comunque conviene controllare prima dell'acquisto quanta ogni modello ne preveda.

Se si preferisce bere birra nel periodo estivo, conviene orientarsi verso un modello con un buon sistema refrigerante (che tutti gli apparecchi, comunque, hanno). La temperatura richiesta viene mantenuta dall'apparecchio per circa trenta giorni.
 Di solito, sul frontale del dispenser si trova un display che fornisce ogni notizia in merito a: temperatura, giorno di apertura del bariletto o giorni rimanenti per bere (dopo trenta giorni di apertura, infatti, si consiglia di cambiare la carica).

Per i veri amanti della birra, inoltre, esistono sul commercio veri e propri kit per la fermentazione e la produzione casalinga. Se realizzerete la birra in autonomia, la ed il gusto ne saranno ulteriormente esaltati.

venerdì 10 gennaio 2020

Qual è la differenza tra un aspirapolvere e una scopa elettrica

Probabilmente rivolgendo questa domanda ai più, la risposta non sarà così scontata ed immediata.

Sono infatti molte le persone che avrebbero qualche tentennamento nell'evidenziare le differenze fra un aspirapolvere ed una scopa elettrica. In realtà le differenze ci sono e sono abbastanza strutturali, oltre che nel funzionamento dell'elettrodomestico e quindi nel loro utilizzo all'interno delle mura di casa.

La scopa elettrica

Questo strumento, di solito di dimensioni ridotte, è pratico e maneggevole ed ha un peso specifico piuttosto limitato per garantirne il trasporto agevole da una parte all'altra dell'abitazione.

Di uso domestico, questo prodotto non ha solo un'estetica ridotta ma ha più limitazioni rispetto all'aspirapolvere: la durata della batteria è ridotta, in caso di scope elettriche senza fili, e raccolgono la sporcizia all'interno di un vano di piccole dimensioni che va regolarmente svuotato di volta in volta.

La scopa elettrica ha una potenza piuttosto ridotta ed opera prettamente sulla superficie dedita al pavimento, mediante le microspazzole che sono regolate dal motore in modo tale da tirare i peli, capelli e sporco in generale.

L'aspirapolvere

L'aspirapolvere solitamente ha una potenza maggiore rispetto ad una scopa elettrica e, nella maggior parte dei casi, è dotato anche di un tubo che possa raggiungere gli angoli più impervi della propria abitazione.


Nello specifico l'aspirapolvere ciclonico, ultima prodezza della tecnologia, ha una potenza fuori dagli schemi, in grado di risucchiare con accuratezza lo sporco da qualsiasi superficie.

Gli aspirapolvere, inoltre, hanno un vano di raccolta più grande rispetto alla scopa elettrica e possono o meno avere un sacchetto chiudibile una volta pieno. Ed è in commercio anche l'aspirapolvere ciclonico senza sacco.

Ad oggi però, i modelli che risultano più apprezzati per senso pratico ed utilizzo, sono quelli ciclonici senza sacco, perché sono più pratici da svuotare e subito pronti per operare ancora.
Nel caso specifico di un aspirapolvere senza fili, esso può coprire una superficie anche di circa 100 metri quadrati, lavorando senza sosta per 40 minuti.

L'aspirapolvere Rowenta, ad esempio, è dotata di un motore piuttosto potente e di un vano laterale collegato tramite tubo, così da soddisfare al meglio le aspettative della clientela, raccogliendo anche dagli angoli più difficili.

Altro esempio di tecnologia in sviluppo perenne che vuole andare in contro ai bisogni sempre più espliciti delle faccende domestiche, è l'aspirapolvere Dyson, che con la sua forma più snella e tutta la sua serie di accessori, opera sia sul pavimento, sia sulle superfici poste più in alto, per un servizio più completo.

Quale scegliere?

Per scegliere quale sia lo strumento che meglio può servire alla pulizia della propria abitazione, bisogna innanzitutto considerarne la metratura: una superficie più grande avrà bisogno di un mezzo che sia almeno abbastanza potente da supportare l'intera operazione per mezzo di una batteria potente o di un filo abbastanza lungo.


Altra considerazione riguarda la frequenza di utilizzo: un aspirapolvere potrà essere utilizzato anche con meno frequenza di una scopa elettrica, perché quest'ultima ha un vano di raccolta che dovrà necessariamente essere svuotato più spesso, mentre l'aspirapolvere pulirà in maniera più approfondita anche accendendolo una volta di meno, avendo un contenitore più grande.

La funzione ciclonica dei nuovi aspirapolvere consentirà che la superficie sia trattata con una sola passata, perché la potenza agirà sin da subito.

Ultima, ma non meno importante, è la considerazione che riguarda il budget che si ha a disposizione: le scope elettriche sono più economiche degli aspirapolvere, quindi se non si è decisi nel dedicare una buona cifra meglio optare per la prima.       

Le lampade con diffusori oli sono veramente utili?

Le lampade con diffusori di oli essenziali, conosciute anche come lampade catalitiche, sono dispositivi che sprigionano aromi e fragranze negli ambienti.

Alcuni si chiedono: sono veramente utili? Attraverso una descrizione completa del loro funzionamento, sarà possibile conoscerne le caratteristiche specifiche e i benefici.

Il diffusore catalitico: come funziona?

I sistemi di profumazione per ambiente, attraverso l'impiego di oli essenziali, sono diversi. Quelli ritenuti più evoluti sono costituiti dal diffusore ad ultrasuoni e dalla lampada catalitica.

Il diffusore per ambiente a ultrasuoni non genera una combustione per sprigionare l'aroma degli oli essenziali, ma agisce a freddo. Tale sistema mantiene le proprietà degli oli essenziali, i quali non vengono alterati dal calore.

Con questo metodo, le fragranze per diffusore di oli essenziali, secondo gli originari principi dell'aromaterapia, producono effetti benefici sull'ambiente e sul corpo umano, e quindi non profumano solo gli ambienti. Il diffusore a ultrasuoni di oli essenziali purifica l'aria dai batteri, liberando i principi attivi delle piante da cui è stato estratto l'olio.

Le lampade catalitiche hanno un funzionamento più complesso. La loro introduzione nacque dalla necessità di purificare l'aria da batteri e virus in ambienti che ne erano molto ricchi, gli ospedali.

Le lampade catalitiche non necessitano di energia elettrica per funzionare. I loro componenti sono:
  • un contenitore, solitamente di vetro, che viene identificato di solito con la lampada;
  • un particolare stoppino in metallo, fondamentale per diffondere gli aromi;
  • una ghiera con fori;
  • un tappo, realizzato anch'esso in metallo.
Il meccanismo di funzionamento delle lampade catalitiche è denominato catalisi, che significa bruciare gli aromi senza utilizzare fiamme. Più precisamente, queste sono necessarie solo nella fase di accensione, che dura 2 o 3 minuti al massimo.

Per far funzionare la lampada catalitica, si riempie il diffusore con la fragranza scelta, fino a circa tre quarti della sua capienza.

Il secondo step è quello dell'inserimento dello stoppino nel liquido. Se lo si utilizza per la prima volta, occorre un po' più di tempo, circa mezz'ora, poiché lo stoppino deve impregnarsi degli aromi.
Chi utilizza la lampada catalitica di frequente consiglia di tenerne uno di scorta, per cambiarlo ogni 200 accensioni circa.

Mediante accendino o fiammifero si accende il catalizzatore, lasciando la fiamma accesa per un paio di minuti. Successivamente si provvede a spegnere la fiamma e si chiude la lampada mediante la sua ghiera con i fori.

Per avere un'idea sulla durata degli aromi diffusi attraverso la lampada catalitica, una stanza di circa 20 metri quadrati sarà profumata per oltre 30 minuti, da una lampada di medie dimensioni. Tuttavia, il profumo continua ad agire anche nelle ore successive.

Il calore della pietra contenuta nel catalizzatore consente di far evaporare l'aroma, fino a quando quest'ultimo non finisce.

Per spegnere la lampada catalitica occorre seguire questo procedimento: dopo avere tolto la ghiera, si colloca il tappo di metallo sulla lampada, con la ghiera forata posta sul tappo. In questa posizione la lampada è pronta per l'utilizzo successivo.

Le fragranze per lampada catalitica sono un composto di olio essenziale, alcool isopropilico ed acqua. Per ambienti come il bagno, sono indicati aromi agrumati come mandarino e limone.

Per la stanza da letto sono indicati lavanda, sandalo e rosa.
Il living sarà accogliente e piacevole grazie ad essenze di gelsomino, neroli e vaniglia.