giovedì 20 gennaio 2011

Etichette indipendenti, veri e propri cacciatori di talenti

Diventare un musicista professionista che vive della sua musica è il sogno di molti giovani che quotidianamente si ritrovano a provare in sale prove allestite all’interno di garage o cantine.

Pochi sono quelli che riescono a sfondare in un campo molto competitivo come lo è quello della discografia e sono essenzialmente di due categorie: chi è molto fortunato e partecipa a talent show o chi è molto tenace e dopo grandi sacrifici, sforzi e soprattutto dopo una lunga gavetta passata a suonare nei piccoli locali riesce a pubblicare il proprio album e far valere il proprio talento su tutto.

Tralasciando i primi che già godono di notorietà grazie alla diffusione capillare che la televisione ha nella contemporaneità, il successo ottenuto dai secondi è sicuramente più faticoso ma più soddisfacente a livello personale. Non solo perché chi fa una lunga gavetta nella maggior parte dei casi compone anche le proprie canzoni e sa suonare come minimo uno o due strumenti musicali usati ma perché si arriva alla notorietà ancora “genuini” senza essere stati vittime di reality o dell’invasività delle telecamere ma soprattutto con una consapevolezza maggiore rispetto a chi si trova in tenera età ad affrontare le critiche. Non è certo un giudizio severo sul talento o sulle capacità di giovani che si affidano alla complessità del mondo televisivo è certo però che proprio la tv dia una visibilità immediata che può cambiare lo stile di vita di una persona in poche settimane, cose che la lunga gavetta non fa’.

Sicuramente il primo passo da fare se non si intende, o non si ha tempo per partecipare ad un talent show, è quella di appoggiarsi ad un’etichetta discografica indipendente che possa ascoltare il demo ed investirvi, insomma usare il demo da come biglietto da visita. Molti sono anche i concorsi locali che mettono in palio la registrazione di un demo, per questo bisogna essere sempre informati e al corrente delle varie iniziative in circolazione ed essere dotati di un’attrezzatura di proprietà come casse attive, amplificatori e strumenti. Un’etichetta indipendente è essenzialmente una casa di produzione musicale che non si appoggia ad altre industrie, ciò significa costi minori di incisione e un controllo pressoché totale della propria produzione da parte dell’artista stesso. Ecco il perché di molti artisti nati da queste etichette che possono garantire la maggiore espressività.

Il concetto di edizioni musicali indipendenti storicamente si collega a tutti quei generi musicali che ai loro albori non avevano nulla a che fare con la scena musicale in cui crescevano e si espandevano, ne sono un esempio lampante generi musicali come il grunge, il punk, il glam poco apprezzati alla loro nascita ma rivalutati mano a mano che guadagnavano il consenso del pubblico. Attualmente i generi che più cercano le produzioni indipendenti sono l’hip hop e il Motown.

Un grosso colpo è stato dato alle etichette indipendenti con la diffusione di negozi di musica online ma queste hanno saputo tenersi in piedi, anche se zoppicanti, ed evolversi in base alle tecnologie contemporanee. Molte sono infatti le etichette “indie” che si possono trovare nei grandi store online e che propongono sempre artisti estremamente innovativi, di cui sicuramente sentiremo parlare in futuro.

A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
Strategia aziendale

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