martedì 18 agosto 2020

E' possibile evitare la crisi di una impresa? Si, vediamo come

 Crisi economica e imprese in difficoltà sono termini strettamente connessi fra di loro, dato che sempre più spesso quando il mercato finanziario si trova in momenti di particolare ribasso, sono le aziende a subire conseguenze dirette con limitazioni dei guadagni e conseguenze drammatiche per la loro sopravvivenza. 

In particolare il pericolo principale per ogni attività imprenditoriale è quello di non riuscire a far fronte ai propri impegni economici. Lo stato di crisi d'impresa è una realtà che si potrà evitare, se affrontato con la giusta consapevolezza e le strategie più adatte.

Casa vuol dire che una società è in crisi

Si sente spesso dire che un'attività è in procinto di chiudere perché si trova in difficoltà, e non riesce ad andare avanti, un termine che è sinonimo di crisi, la cui nozione è stata identificata nell'art 2 della legge n. 155/2017 che ha determinato una ristrutturazione della procedura fallimentare. Ma cosa vuol dire esattamente? 

La normativa definisce crisi d'impresa un vero e proprio stato di difficoltà in cui si trova un'azienda e che può portare all'insolvenza, dato che si manifesta con mancanza di liquidità e con una difficoltà che porta a non adempiere alle obbligazioni finanziarie prese. Naturalmente una società che si trova in queste condizioni sarà debitrice nei confronti di un certo numero di creditori, i quali hanno diritto a ricevere il pagamento di quanto dovuto e agiranno contro di essa. 

Infatti lo stato di insolvenza di un'azienda prevede che questa non possa riuscire a soddisfare immediatamente i suoi creditori, anche se in molti casi vi sono tutte le potenzialità per permettere, con il dovuto tempo, di adempiere a tutte le richieste.

Esistono strumenti per evitare lo stato di insolvenza

In base alla vecchia normativa, una società, in quanto debitrice insolvente, non aveva molte soluzioni per contrastare la pretesa del creditore, di ottenere il pagamento di quanto dovuto, se non richiedere altro tempo con la speranza di ottenere nuova liquidità. 

La conseguenza era quella che l'avente diritto procedeva con un'azione legale di pignoramento sugli eventuali beni della società e se non veniva soddisfatto il suo debito con la successiva istanza di fallimento. Ambedue le azioni, portavano però a conseguenze sulle capacità produttive di un'impresa, e alla successiva liquidazione di tutto il patrimonio con il fallimento.

La normativa del 2017 ha creato invece nuovi strumenti, che permettono di prevenire questa condizione di difficoltà evidenziandola sin da subito e permettendo quindi a un'impresa di sopravvivere a una crisi economica rimanendo in vita e adempiendo ai suoi obblighi legali.

Come intervenire in caso di difficoltà di un'azienda

Il meccanismo introdotto è quello della procedura d'allerta, ovvero di una serie di azioni che vengono svolte al fine di individuare la situazione di emergenza finanziaria di un'azienda ed evitare lo stato di insolvenza. 

Questo sistema si colloca in una nuova visione dell'idea di impresa, sviluppata sul principio di tutelare la sopravvivenza dell'attività imprenditoriale, e al contempo di soddisfare le richieste del debitore, senza affrontare il lungo e dispendioso procedimento fallimentare. Ma come è possibile evitare la crisi di un'attività imprenditoriale? 

Di seguito indichiamo gli eventuali passaggi previsti:
  • Individuazione della situazione di crisi: sono stati introdotti una serie di parametri molto precisi che permettono di valutare l'andamento di una società e identificare se vi sono le condizioni che porteranno a una condizione successiva di emergenza finanziaria. In base alla normativa sia gli organi competenti come l'amministratore o il collegio dei revisori, o eventuali organi istituzionali preposti, sono tenuti subito a segnale eventuali condizioni di difficoltà aziendale. Grazie a questo sarà quindi possibile accertare che l'azienda non ha liquidità per far fronte ai suoi debiti, senza aumentare la passività e quindi si offre la possibilità all'imprenditore di intervenire con una precisa ristrutturazione aziendale che offra nuove opportunità di introiti economici e riduzione delle spese.
  • Segnalazione dello stato di emergenza: in caso di ente istituzionale come Agenzia delle Entrate o INPS che identificano l'esistenza di una situazione di emergenza l'imprenditore avrà tempo 90 giorni per intervenire in modo adeguato prima che si apra l'eventuale procedura specifica.
  • Apertura della procedura: se lo stato di crisi economica è elevato e non sanabile entro la tempistica prevista, o l'imprenditore agisce direttamente con la richiesta, si aprirà la procedura d'allerta che dovrà essere effettuata presso le Camere di Commercio di riferimento, in cui è situata un'impresa rivolgendosi all'organo preposto, ovvero l'OCRI.
  • Valutazione dell'eventuale fattibilità: è importante considerare che non tutte le aziende potranno essere oggetto a un eventuale azione di allerta, ma solo le PMI e soprattutto quelle che hanno le condizioni economico e le potenzialità di risollevarsi. Per tutte le altre si procederà all'apertura del concordato fallimentare.
  • Azione da parte dell'OCRI: l'OCRI, valuta la fattibilità di ogni domanda e decide se archiviarla oppure procedere assistendo l'imprenditore fino alla composizione assistita della crisi.
  • Risoluzione dell'insolvenza: sarà sottoscritto un accordo tra i relativi debitori e l'imprenditore, finalizzato ad adempiere agli obblighi contrattuali, salvaguardando il sistema produttivo dell'azienda ed evitando lo stato di crisi economica dell'azienda.