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Il mesotelioma è una neoplasia che origina dal mesotelio, lo strato di cellule che riveste le cavità sierose del corpo (pleura, peritoneo, pericardio, cavità vaginale dei testicoli).
La quasi totalità dei casi rilevati è correlata all'esposizione alle fibre aerodisperse dell'asbesto (amianto), con latenza 15-45 anni e decorso 1-2 anni.
Macroscopicamente si presenta come una placca pleurica, più raramente nodulare. La sua crescita può portare a obliterazione dello spazio pleurico e conseguente blocco polmonare; nel caso richiede intervento demolitivo.
Si presenta in tre forme istologiche: epitelioide, sarcomatoide e bifasica. La diagnosi è istologica/radiologica ed è positivo per la calretinina. Prognosi infausta. Caratterizzato da aggressività e resistenza alle comuni terapie, consente una sopravvivenza media di 7,7 mesi (range 1-72) dal momento della diagnosi. L’età maggiormente colpita è compresa tra i 40 e i 60 anni con il sesso maschile affetto nel 60% dei casi.
L’incidenza di questa neoplasia appare in crescita in tutto il mondo con circa 2,2 casi per milione di abitanti. Essendo fortemente correlata all'uso industriale dell'amianto, attualmente vietato ed in fase di eliminazione in alcuni paesi, ed essendo la patologia ad alta latenza temporale, si prevede un picco di casi intorno al 2020, ed una successiva decrescita.
Polmone:mesotelioma, la triste eredità dell'amianto
Colpisce ogni anno due italiani maschi ogni centomila, soprattutto tra coloro che sono stati esposti, per motivi professionali o per vicinanza, all’amianto. In futuro, grazie alla messa al bando di questo materiale, sarà ancora più raro. Intanto, però, si sta affrontando il momento più critico.
Ostacola il propagarsi del fuoco in caso di incendio, assorbe i rumori, è elastico, inestinguibile nelle sue funzioni: sono alcune delle qualità che hanno determinato il grande successo dell’amianto (alias asbesto), un materiale che viene scavato dalle viscere della Terra e che era impiegato già dai Greci e Romani, ma che ha incontrato un autentico boom in tutto il mondo industrializzato dopo la seconda guerra mondiale. Sono quelli gli anni in cui l’Eternit (cemento più amianto) conquista l’industria edilizia, finisce nei tetti e nelle pareti che rivestono scuole, fabbriche, abitazioni, diventa il materiale isolante preferito nei grandi impianti petrolchimici, nelle centrali termoelettriche e sui vagoni dei treni.
Quando cominciano ad affiorare i primi dubbi consistenti sulla sua salubrità, circa a metà degli anni Sessanta, l’amianto sta toccando lo zenit della sua trionfale parabola. Gli esperti sospettano che respirare le minuscole fibre da cui è composto possa provocare danni al sistema respiratorio.
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