mercoledì 14 luglio 2010

Recupero crediti: alcune linee guida

In tempi di crisi una delle attività che è riuscita a sopravvivere e a crescere è quella che riguarda il recupero crediti.
Sebbene sia un’attività che oramai si è diffusa capillarmente alcune perplessità esistono ancora per esempio: per esempio qual è la differenza tra recupero crediti giudiziale e stragiudiziale? Beh la differenza è molto semplice infatti per recupero crediti stragiudiziale si intendono tutte quelle pratiche volte a far regolarizzare il debitore però si riferisce di preciso a tutte quelle pratiche che avvengono senza chiamare in causa legalmente ma solo attraverso solleciti e stimolazioni a saldare il proprio debito. Per recupero crediti giudiziale invece si intendono proprio le pratiche volte a far saldare i debiti insoluti che prevedono l’attivazione delle procedure burocratiche previste dalla legislazione vigente nel paese con il conseguente pignoramento dei beni immobili del debitore fino alla soddisfazione del debito.
La fase stragiudiziale, solitamente la più diffusa, ha la durata di circa 40 giorni e consta di un sollecito pagamento epistolare, un sollecito telefonico, un ulteriore sollecito da parte del funzionario dell’agenzia a cui ci si appoggia, il secondo sollecito epistolare, la diffida legale e nel caso il debitore non avesse ancora pagato la redazione di una relazione di intervento per passare poi alla fase giudiziale.
La fase stragiudiziale segue all’incirca le medesime tappe sia in Italia che negli altri paesi europei essendo delle pratiche ormai universalmente diffuse nel campo del recupero crediti.
Quali sono le tempistiche per una pratica di recupero crediti? Le migliori agenzie solitamente riescono ad attivare la pratica nell’arco di una trentina di giorni, poi ovviamente i tempi variano in base ai fattori che concorrono il più frequente dei quali è l’irreperibilità del debitore in questione, elemento che può veramente allungare di molto i tempi. Ma anche la concezione di saldare il debito ratealmente è uno dei fattori che influisce sulle tempistiche dando però una tempistica molto più precisa e non vaga come nel primo caso.
Inoltre non tutti sanno che i costi di recupero crediti possono essere addebitati al debitore attraverso l’attivazione dell’articolo 6 del Decreto Legislativo n° 231 del 9 Ottobre 2002.
Prima di tutto però bisogna accertarsi che il debitore e quindi il debito sia recuperabile, infatti oramai tutte le agenzie prima di agire si premurano di stilare un report abbastanza dettagliato sul debitore in modo da riuscire a capire innanzitutto la tempistica necessaria allo svolgimento di tale commissione e soprattutto se tale procedura ha possibilità di riuscire nella fase stragiudiziale o meno.
E’ questa una procedura che si sta diffondendo sempre più come misura preventiva per prevenire di dover ricorrere in seguito al recupero crediti dai propri clienti. Esistono infatti agenzie recupero crediti che forniscono servizi di reportistica alle aziende sui potenziali clienti in modo da prevenire la sgradevole procedura di recupero dei crediti insoluti.
Solitamente i costi di attivazione delle pratiche di recupero crediti sono accessibili, certo è che il costo finale di tutta la procedura è molto variabile perché come già sottolineato molte sono le variabili che concorrono a formare l’intero procedimento. L’ideale è affidarsi a delle buone agenzie di reportistica che possano fornire dati certi e precisi su quella che è l’impresa del nostro cliente e i suoi precedenti.
A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl,

Superare crisi

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