lunedì 13 settembre 2010

Realtà o fantasia? Leggende veronesi

Verona è una città ricca di storia, cultura e leggende: l’arena che la rende celebre sarebbe stata costruita in una notte, mentre nel Castello di Montorio sarebbe nascosto uno degli ultimi “libri del comando”.

Trascorrere qualche giorno in uno degli hotel centro Verona è un ottimo modo per tuffarsi nella sua storia e conoscere le sue leggende: ci sono storie che hanno già fatto il giro del mondo, come quella di Giulietta e Romeo, e altre che invece i veronesi raccontano volentieri ai turisti di passaggio, curiosi di conoscere la città che stanno visitando.

Sia nel centro che nella vicina periferia si possono sentire storie interessanti: soggiornando in un albergo a San Michele Extra, per esempio, si potrà sentire la storia del Castello di Montorio, che nasconderebbe tra le sue mura un libro del comando, mentre le leggende che si sentiranno negli alberghi a verona centro racconteranno la storia dell’arena e di altri luoghi storici.

I libri del comando sono stai molto diffusi un tempo, ma si racconta che siano stati distrutti, nel corso dei secoli, dai preti, che pare organizzassero roghi di questo genere di libri: si dice infatti che contenessero formule magiche, e venendone in possesso si sarebbe stati in grado di comandare gli elementi, volare, scovare tesori … in breve, sarebbe come acquisire dei superpoteri. Uno degli ultimi libri del comando sottratti ai roghi, quindi, sarebbe nascosto nei sotterranei del castello; i sotterranei nasconderebbero però anche un passaggio che porta, si dice, all’arena in centro alla città: un passaggio lungo diversi chilometri, di cui non si conosce l’entrata né il costruttore.

Le leggende del centro città prendono di mira, naturalmente, la maestosa arena, raccontando nientemeno che sarebbe stata costruita in una sola notte: i veronesi, infatti, desideravano molto un’arena nella loro città, e un condannato a morte, nella sua ultima notte, ricevette la visita del diavolo, che si propose di costruire l’arena in quella notte in cambio della sua anima. Ciò sarebbe servito a salvargli la vita, e l’uomo accettò: ma appena vide i demoni al lavoro si pentì, e passò la notte a pregare la Madonna perché gli salvasse l’anima. Poco prima dell’alba la Madonna, sentendo il sincero pentimento dell’uomo, ascoltò la sua preghiera e fece suonare l’Angelus con le campane: a quel suono i demoni si dispersero, ma ancora non avevano finito il loro lavoro. L’arena quindi rimase incompiuta, cosicché il diavolo non poté avere l’anima dell’uomo, ma il lavoro fatto prima dell’alba fu abbastanza per salvargli la vita.

C’è poi l’enorme costola appesa ad un arco in Piazza delle Erbe, che non si sa a chi possa essere appartenuta: forse ad un animale preistorico? Per ultima, ma solo perché è la più conosciuta di tutte, teniamo al leggenda di Giulietta e Romeo, che narra lo sfortunato amore di due giovanissimi, figli di famiglie rivali e morti per amore: la vicenda si confonde tra storia e leggenda, tramandando racconti e continuando ancor oggi a mostrare i luoghi nei quali si sarebbe svolta la storia d’amore più conosciuta del mondo.



A cura di Lia Contesso

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