mercoledì 1 settembre 2010

Gli imballaggi, tra funzionalità ed estetica

Confezioni singole e confezioni famiglia, imballaggi, cartoni e pacchetti: quante sono le confezioni che ogni giorno ci capitano tra le mani?


Il mondo del packaging è talmente vasto ed è entrato a far parte in maniera così integrale del mondo del commercio che nemmeno ci rendiamo conto di tutti gli imballi che maneggiamo normalmente: è grazie a macchine confezionatrici verticali che possiamo comprare i sacchetti di patatine, in confezioni di varie misure, dallo snack alla confezione famiglia, così come i crackers, i grissini e le fette biscottate.



Gli impianti di confezionamento sono la salvezza del commercio: senza di loro non si riuscirebbe a trasportare tutta la merce che poi finisce nei supermercati e in tutti i negozi, non si potrebbero avere confezioni che colpiscono l’occhio e attraggono i clienti; in più, non si potrebbero conservare molti prodotti se non fosse per le attrezzature sottovuoto, che mantengono i prodotti freschi più a lungo, dando loro il tempo di essere trasportati dal luogo d’origine a quello di vendita.



I macchinari utilizzati per la produzione degli imballaggi sono stati studiati per creare confezioni resistenti e di diversi tipi a seconda dei prodotti che devono essere imballati; quindi, i macchinari sono vari, dal colletto sezione ovale, rettangolare o rotondo, ai tubi formatori speciali, le macchine confezionatrici verticali, sottovuoto, alimentari e tanto altro ancora.



In fondo, i tipi di lavorazione della confezione sono tanti quante sono le confezioni che vediamo tutti i giorni sugli scaffali di tutti i negozi che ci sono nelle nostre città: patatine, pasta (con confezioni diverse a seconda del formato), pane, salse, affettati e formaggi, pensando a una piccola parte dei prodotti alimentari, ma pensiamo a quello che c’è al di fuori degli alimenti: penne, matite, detersivi, sigarette, scarpe, computer e … quante altre cose riuscite a nominare? Tutto ciò che compriamo ha un imballaggio, studiato per proteggere il prodotto e per facilitarne il trasporto.



In effetti, esistono diversi stadi di imballaggio: primario, secondario e terziario. L’imballaggio primario è quello che ci arriva in mano, quello che attrae il nostro sguardo nei negozi, che ci convince a preferire un prodotto ad un altro magari anche senza averlo ancora provato. L’imballaggio secondario è il cosiddetto imballaggio multiplo, ovvero quello che contiene diverse unità di prodotto: per esempio, la confezione di bottiglie d’acqua, di cd, di lattine di salsa o di tonno.



Per ultimo, l’imballaggio terziario: è quello che contiene il primario e il secondario, il più grande, che serve per il trasporto della merce, in modo che questa sia protetta e compatta per occupare meno spazio possibile e poterne quindi trasportare maggiori quantità. Naturalmente, gli imballaggi alimentari hanno regole particolari per quanto riguarda i materiali, che non devono ovviamente rilasciare sostanze tossiche che risulterebbero dannose per l’alimento che racchiudono.



L’imballaggio, il packaging o il confezionamento che dir si voglia, è un mondo da scoprire, talmente vasto che spesso diventa invisibile: attorniati da confezioni di ogni genere, non ci rendiamo conto del ruolo fondamentale che giocano nel commercio e, di conseguenza, nella nostra vita quotidiana.





A cura di Lia Contesso

Prima Posizione srl – advertising marketing

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