Dopo avere sospeso i concorsi poste italiane
e avere affidato il piano di reclutamento ad una strategia basata sul
reclutamento diretto o tramite agenzie interinali alle poste compare
l'incupo del licenziamento per 1756 dipendenti. Quelli più a rischio
sono i postini tradizionali che rischiano di ritrovarsi spediti a casa.
Sorge
la questione se un piano di sviluppo del tipo sia giusto essendo
l'azienda poste una spa di totale proprietà dello stato, almeno ad oggi,
e con un discreto utile.
Occorre infatti specificare che le
poste nel 2011 e 2012 hanno un piano economico e di guadagno in linea
con gli attivi del 2010 o quasi. Occorrerebbe infatti che queste persone
si fermassero a valutare la situazione del paese e cosa comporterebbe
questa manovra che più di ristrutturazione sa di distruzione.
I
primi 600 posti di lavoro a rischio sono quelli ubicati a Pisa e
nell'appena colpita Emilia Romagna. L'accusa dei sindacati è quella che
le poste stanno diventando sempr epiù una banca e non poste. Dovrebbero
infatti meglio integrarsi con le opzioni del commercio elettronico. Noi
stessi ad esempio nel nostro ecommerce di videosorveglianza
specializzazo in kit e telecamere per la videosorveglianza abbiamo affidato i nostri affari ad un'agenzia spedizioniera diversa dalle poste.
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